giovedì 24 febbraio 2011

PARTE CON IL CORSO BLS A MARINO L'ALBAFOR CUP 2011











Presso la Sede operativa di Marino si è svolto il Corso Pilota BLS ( Basic Life Support ), inserito all’interno delle attività dell’Albafor Cup 2011. Il progetto “Sicuramente Sport” è nato dalla collaborazione tra la Direzione della Valutazione, che cura l’organizzazione dell’attività sportiva all’interno dell’Ente, e la Fondazione “Giorgio Castelli” Onlus, la struttura di riferimento della Federazione Italiana Giuoco Calcio nel campo della diffusione della cultura dell’emergenza in ambito sportivo, scolastico e giovanile.

Sono state formate, con successo, diciotto allieve del Corso “Operatore del Benessere” che, divise in due gruppi di lavoro, nelle quattro ore di lezione teorico pratiche, si sono alternate nelle esercitazioni di rianimazione su manichino, guidate, sotto la supervisione di Valerio Castelli, Direttore della Formazione della Fondazione che porta il nome del fratello Giorgio, vittima di un arresto cardiaco sul campo di calcio di Tor sapienza, da Marco Giustinelli e Fabio Ferrarini che, dopo essere stati formati negli anni passati come operatori laici BLSD e qualificati dall’Ares 118, hanno volentieri indossato i panni di assistenti di Valerio castelli, affiancando le allieve nelle manovre di rianimazione cardiopolmonare.

Sabato scorso anche un notissimo protagonista del mondo cinematografico, l’attore Raoul Bova, era stato intervistato da una nostra collega, Docente della Sede operativa di Velletri, Arianna Saroli, sulla necessità di attività di formazione di questo tipo e, al microfono dell’intervistatrice, aveva risposto:

Signor Bova, quanto è importante la sicurezza nello sport e quanto è importante veicolare il concetto della prevenzione anche in altri ambiti?

Chi è addetto alla prevenzione deve mettere al servizio degli impianti sportivi tutto quello che è fondamentale per la prevenzione di attacchi cardiaci o eventuali non curanze delle strutture che possono essere pericolose, pericolanti, quindi causare danni di vario tipo. I corsi di primo soccorso sono fondamentali per la prevenzione ma soprattutto per l’attenzione verso l’altro. Io ancora ricordo di averlo fatto a scuola e lo ricordo con grande piacere perché ancora oggi è una cosa che mi è utile con i miei figli, sapere quali sono le basi, i principi del primo soccorso, anche per avere una certa sicurezza e non entrare nel panico in situazioni di difficoltà; avere il controllo della situazione significa non sprecare secondi fondamentali per salvare una vita. Ed è importante che in ambiti in cui si riuniscono molte persone, dall’aeroporto, alle sale congressi, alle metropolitane, nei luoghi considerati “a rischio”, dove comunque il primo soccorso tarderebbe ad arrivare, siano presenti strumenti, come il defibrillatore, in grado di far guadagnare istanti preziosi; non si potrebbe fermare un aereo per prestare un soccorso immediato, fermare un treno costerebbe troppo tempo prezioso, questi sono i luoghi in cui andrebbero strutturati dei punti di primo soccorso attrezzati, delle piccole sale d’emergenza, adatte ad accogliere e fronteggiare interventi di primo soccorso.

Anche Rita Castelli, co fondatrice della Fondazione e presente anche lo scorso anno alla manifestazione conclusiva dell’Albafor Cup è stata intervistata sull’argomento:

“Più si è a conoscenza del problema – afferma - più si può agire, quindi ben venga l’unione tra le istituzioni, tra le associazioni, il tutto con lo scopo di fare lo sport in sicurezza, cioè porre la salute di chi pratica lo sport al di sopra di tutto e di tutti. L’unione fa la forza. Io inserirei il corso BLS-D come materia di studio a scuola; così come si studia matematica, fisica e altre materie si potrebbero studiare le manovre principali per salvare una vita umana. Purtroppo nei ragazzi non c’è neanche la conoscenza che il 118 è il numero da formare per chiamare l’emergenza sanitaria. Cominciare a educare i bambini già alla semplice chiamata d’emergenza è già un passo in avanti.”

Signora Castelli, in altri paesi europei ed extraeuropei la presenza dei defibrillatori è massiccia anche in luoghi non strettamente legati allo sport, come aeroporti, stazioni, scuole. Pensa che stiamo sulla giusta strada affinché anche in Italia la presenza di defibrillatori si estenda anche ad ambiti non strettamente collegati alla pratica sportiva?

“Il defibrillatore serve non solo in ambito sportivo ma nella vita di tutti i giorni, perché di arresto cardiaco si muore dappertutto, al centro commerciale, così come in aeroporto o in stazione. Di fondamentale importanza è quindi portare avanti la cultura dell’emergenza attraverso soprattutto l’impartizione delle prime nozioni importanti per soccorrere una persona. È statisticamente provato che nei luoghi ove sono stati impiantati dei defibrillatori semiautomatici si è passati da una mortalità pari a circa il 90% a una sopravvivenza pari a oltre il 70%, come l’aeroporto di Chicago, come Las Vegas, come anche alcune città del Brasile e del Messico. Quindi la diffusione della defibrillazione semiautomatica sicuramente può invertire le percentuali di decesso in percentuali di sopravvivenza. Lì dove si è riusciti ad arrivare nei primi 4-5 minuti dopo l’arresto cardiaco con le manovre salvavita e usando il defibrillatore c’è stato il 30/40% di salvezza delle persone, e non è poco”.

Al termine del corso, la Direttrice della Sede, Laura Trombini ha consegnato alle allieve l’attestato di partecipazione al Corso BLS, tra la soddisfazione generale di tutto il gruppo.

“Debbo riconoscere – ha affermato il Direttore della valutazione Marco Giustinelli – che i nostri ragazzi ( anche se in questo caso si è trattato solo di ragazze ) non cessano mai di stupirmi. Hanno affrontato il corso con una serietà e una applicazione che raramente si riscontra persino in gruppi di adulti. E’ la dimostrazione che quando la formazione trova le leve giuste, gli allievi rispondono con entusiasmo e con risultati eccellenti. E sono felice che l’Albafor si confermi una autentica incubatrice di nuove iniziative e di stimoli alla crescita professionale ed umana dei giovani che ci sono stati affidati. E fare da Istruttori a fianco di Valerio è stata anche per me e il collega Fabio Ferrarini una esperienza estremamente positiva da mettere a disposizione anche degli allievi delle altre Sedi dell’ente.”

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